Lamb

Un uomo e una donna, marito e moglie, vivono una vita tranquilla in una fattoria nel bel mezzo della desolazione dell’Islanda, coltivando campi e allevando agnelli. La loro tranquillità viene stravolta quando un agnello partorisce un piccolo per metà agnello e per metà essere umano. I due si affezionano subito alla creatura e la accudiscono come se fosse figlia loro, chiamandola Ada, come la figlia che avevano perso anni prima. Ma i veri genitori di Ada non la lasceranno andare così facilmente.

Il film si presenta esattamente come le lande desolate in cui è ambientato: freddo, tranquillo e con un velo di mistero. Sin dall’inizio seguiamo questa figura misteriosa, che ci si presenta solamente nella scena finale del film, aleggiare intorno alla casa dei protagonisti, annunciando che qualcuno li teneva d’occhio già da tempo.

È particolarmente interessante il modo in cui Ada viene presentata al pubblico. Nel film si vedono due o tre agnelli partorire senza lasciare niente all’immaginazione. Quando è però il turno di Ada, noi non vediamo niente, solamente le facce sconvolte dei due protagonisti. I due la raccolgono e la portano in casa. In seguito la vediamo sempre avvolta in grosse coperte, che rendono visibile solamente la teste da agnello, facendola sembrare uno dei molti agnelli nati in precedenza. Però la coppia la tratta fin da subito come un bébé umano: la avvolgono nelle coperte, la portano nel loro letto e la mettono in una culla. Nonostante il pubblico non abbia ancora visto il corpo umano della creatura, già sappiamo che è qualcosa di più vicino al nostro mondo che a quello animale. Quando finalmente ci viene mostrato il corpo, quasi non è una sorpresa (anzi è più un peccato, visto che è in CGI piuttosto che un bambolotto) dato che i protagonisti l’hanno sempre trattata come un essere umano.

Il film poi spazia in vari discorsi, due in particolare: la felicità individuale e l’appartenenza ad una famiglia.

Per quanto riguarda il primo argomento, viene abbastanza esplicitato in una scena dove il fratello del marito arriva nella casa dei due ed è palesemente scioccato dalla presenza di Ada. Vedendo che il fratello e la moglie la trattano come una figlia normale (e sapendo che Ada è il nome della figlia che hanno perso) gli chiede “cosa cazzo è sta roba?” e la risposta che riceve è semplicemente “felicità”. Infatti è chiaro che dall’arrivo di Ada la vita della coppia è completamente sconvolta, ma in positivo. Sono felici, tutti insieme, condividono passioni tra di loro e con Ada. Una nuova vita con, finalmente, una nuova figlia, indipendentemente da com’è fatta.

L’appartenenza trovo sia il centro del film. Come detto in precedenza, Ada viene accolta dalla coppia solamente per le sue sembianze umane. Ma oltre a questo, cosa la differenzia dagli altri agnelli? Perché lei può stare a letto e mangiare a tavola mentre gli altri agnelli sono obbligati a stare in stalla a mangiare fieno? A chi appartiene veramente Ada? Agli agnelli o agli umani? La risposta non tarda ad arrivare. In particolare la “mamma” naturale di Ada si fa sentire, di notte e di giorno, belando fuori dalla finestra per riavere la piccola indietro. Ma la protagonista è determinata a tenerla, arrivando persino ad uccidere di nascosto la mamma di Ada. Tagliando così il collegamento diretto che Ada aveva al mondo animale. Adesso è con lei, nel mondo degli umani, a tutti gli effetti. Ma quindi, chi è il padre? È proprio lui a reclamare Ada alla fine del film. Questa figura, che non è altri che un Minotauro, la rapisce e, non contento, uccide il protagonista con il suo stesso fucile, con il quale è stata uccisa la mamma di Ada. Il Minotauro prende Ada e insieme scompaiono nelle pianure. La protagonista non ha visto nulla, trova il marito morto e Ada scomparsa. Si trova così nella stessa situazione in cui ha lasciato la madre naturale di Ada.

Insomma, un film molto pieno e molto curato. E in più Ada è una delle creature più belle viste sullo schermo (oltre alla testa da agnello ha anche un braccio con uno zoccolo, cosa vuoi di più?). Un pò penalizzato dalla lentezza iniziale, riesce per fortuna a recuperare (e anche bene) da metà in avanti. Guardatelo!

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