Ghostbusters: Frozen Empire

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Quando nel 2016 è stato fatto un reboot al femminile di Ghostbusters tutti si sono chiesti: perché? Quando nel 2021 è stato fatto un sequel di Ghostbusters 2 tutti si sono chiesti di nuovo: ma, perché? Eppure eccoci qui, nel 2024, con il sequel di Ghostbusters: Afterlife a chiederci ancora una volta: ma dai, perché?!

Quando la sete di soldi e la ricerca disperata di una saga incontrano uno dei film più iconici degli anni ’80 non può che uscire della merda. E ne è uscita tanta. Per quanto riguarda Ghostbusters: Afterlife, il film del 2021, poteva ancora funzionare: un film che introduceva la saga ad un pubblico nuovo e giovane, con tanti piccoli richiami ai film originali e uno stile quasi sempre fedele. Questo Frozen Empire però non ha niente. Tanto per cominciare non ha una trama: su queste due ore di film abbiamo almeno un’ora e mezza di introduzione. La lotta finale con il cattivone cattivissimo viene letteralmente sbolognata in 20 tristi minuti.

I personaggi sono estremamente bidimensionali, accompagnati da dialoghi pessimi e interpretazioni piatte. Non danno niente e non aiutano a tenere la concentrazione in quel poco che si vede sullo schermo. I protagonisti giovani non funzionano per due motivi opposti: o sono estremamente intelligenti e capiscono subito l’impossibile, o sono completamente idioti e ignorano pure l’evidenza. Risultano quindi tutti fastidiosi.

Dopo quindi un’ora e mezza di ricerche e misteri fini a sé stessi, arriva quindi il cattivissimo fantasma gigante che, come detto prima, viene ucciso malamente in poco meno di 20 minuti. E niente il film finisce così. Non va dà nessuna parte, non lascia niente in sospeso, tutto finisce così come è iniziato.

Il flop al botteghino potrebbe far (finalmente) capire che la saga Ghostbusters non è materiale per una vera e propria saga. La trama dei film è sempre ripetitiva e finisce con il solito raggio contro il fantasma gigante e basta, così per 5 film di seguito. Non c’è materiale, non c’è une vera e propria lore, per più di due film: si era capito negli anni ’80 e bisognerebbe capirlo anche oggi.

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