Una forte amicizia tra sette ragazzini, un legame che li rende quasi invincibili, una cittadina malvagia che li fa scomparire uno dopo l’altro. Su queste tematiche cresce la sceneggiatura “IT” di Andrés Muschietti, basata sul omonimo romanzo dello scrittore Stephen King, pietra miliare della letteratura horror.
Un intricato ma allo stesso tempo lineare racconto, che porta i sette ragazzini a svelare il segreto del mostro della città, che si rintana nelle fogne proprio sotto le strade. Un horror che fa paura, un horror che non riesce, però, e tenere tesa la tensione fino al momento dello scoppio. Un sali scendi tra uno spavento e l’altro.
I ragazzini, ognuno con la sua caratteristica, creano un gruppo invincibile e coraggioso, il classico gruppo di amici bullizzato dai grandi, che si ritrova per risolvere i grandi problemi del mondo. Le loro biciclette, che diventeranno il mezzo di trasporto migliore, ricordano molto quello Stranger Things di cui adesso tutti parlano.
Derry, la città che ospita questa piccola popolazione distrutta dalle molteplici sparizioni di bambini, è malvagia, popolata da genitori che “fanno schifo”, che non riescono a capire i propri figli e le loro necessità. I genitori rimangono indifferenti nei confronti dei problemi dei figli: ragazzini wesandersoniani, con abiti leggeri, che ricordano in particolare Suzy, la ragazzina di Moonrise Kindom del 2012. Questi ragazzi crescono e maturano nel corso del film, scoprono l’attrazione verso l’altro sesso, passo dopo passo, e cercano di sconfiggere le loro paure.
Un horror non terrificante ma con una buona dose di paura, quella paura che mantiene in vita lo spaventoso Pennywise!