Il detective più famoso del mondo è tornato! Era senza dubbio difficile avere un cast all’altezza del primo Knives Out, ma Rian Johnson ce la mette tutta: Janelle Monae, Edward Norton, Dave Bautista, Kathryn Hahn e Kate Hudson compongono lo schema di sospettati in questo riuscitissimo sequel antologico.
Dopo aver risolto il caso della famiglia Thrombey, Benoit Blanc questa volta si reca in Grecia, dal ricco imprenditore Miles Bron e la sua banda di amici, i disgregatori. Il multimiliardario organizza ogni anno un weekend di festa nella sua isola privata, e quest’anno il tema è delitto: la banda deve scoprire chi è l’artefice dell’assassinio di Bron stesso, che si terrà durante la cena. Le regole sono chiare: ognuno deve investigare per conto proprio, gli indizi sono sparsi per l’isola, e una volta che Bron è “morto” non potrà più parlare con i propri amici. Tutto sembra facile, ma come mai Blanc è stato invitato, visto che Bron non gli ha inviato nessun invito? Ma soprattutto, come mai questa volta è venuta la vecchia partner d’affari di Miles, dopo che è stata tradita dagli amici? Il gioco si fa sempre più fitto di misteri, mentre noi seguiamo Blanc e i suoi stravaganti metodi investigativi.
Incredibile ma vero, Glass Onion riesce a superare il suo predecessore. È divertente, pieno di suspence e colpi scena, non annoia mai e intrattiene moltissimo, anche più del primo. Johnson si sta divertendo un sacco a riscrivere le regole degli whodunnit (i gialli in poche parole), cambiando la narrativa a seconda di quello che i personaggi e gli spettatori sanno o non sanno. Proprio come in Knives Out, Johnson è molto abile a concentrare l’attenzione dello spettatore esattamente dove vuole lui, mentre succede altro proprio sotto il suo naso. Non nego però che in questo capitolo, soprattutto nella seconda metà, arriva un po’ all’estremo, rendendo quasi impossibile per chi guarda il film svelare il mistero dietro alla storia. Ma in fondo è quasi sempre comprensibile, visto che vediamo varie scene da diversi punti di vista e che se desse determinate informazioni fin dall’inizio la trama avrebbe lo stesso problema della prima: si sa già tutto (nel primo già si sa chi è l’assassino) e il film si concentra sullo scagionare l’innocente. Qui no, la trama è semplice, una weekend di giochi tra amici, il bello è vedere come, con l’aggiunta di Blanc, tutto crolla.
Il film lo si può suddividere in due parti: la prima dal punto di vista di Blanc e la seconda dal punto di vista di altri personaggi. Viviamo due volte la stessa giornata e, con le sole informazioni che ha Blanc nella prima parte, non riusciremmo mai a capire la seconda, e viceversa. Sono due tasselli che si incastrano alla perfezione di un puzzle immenso che Johnson ha scritto magistralmente. Ogni dettaglio è piazzato con un senso e, una volta svelato il mistero, rimani lì a pensare: “ma certo come ho fatto a non vederlo!”.
Questa tecnica di dividere i punti di vista è quello che rende la trama sia interessante che altamente improbabile. Interessante perché il film è in costante evoluzione, le informazioni che hai continuano a cambiare e ad evolvere scena dopo scena. Persino Blanc lo dice: il mistero lo deve svelare strato dopo strato, fino ad arrivare al centro, proprio come la cipolla del titolo. Improbabile perché alcune informazioni e scene sono impossibili da immaginare (o almeno, per me lo erano!). Di conseguenza rimane un mistero impossibile da decifrare per lo spettatore. Proverò a darci una seconda visione per vedere se si può capire tutto nella prima parte oppure no.
Daniel Craig è sempre perfetto nei panni di questo investigatore che a prima vista sembra un tonto, ma una volta che inizia a parlare zittisce tutti in pochi secondi. L’accento è una delle cose più belle, sia in questo che nel primo film. Il cast nell’insieme è perfetto: Edward Norton praticamente interpreta sé stesso, un ricco stronzo, Dave Bautista pure, un pompato ignorante. A parte gli scherzi, il film è pure ambientato e girato durante la pandemia, e fa strano vedere una scena in cui gli attori hanno le mascherine (ma è soltanto una tranquilli). E devo dire che ha fatto un po’ male vedere Blanc giocare ad Among Us, con dei camei d’eccezione: Angela Lansbury e Stephen Sondheim.
Johnson è riuscito a prendere il succo della sua prima creazione e scrivere una storia altrettanto originale che tiene incollati allo schermo. Vincente anche l’idea di farlo antologico: infatti questo Glass Onion lo si può tranquillamente guardare senza dover recuperare Knives Out, i due non hanno nessun collegamento tranne il personaggio di Blanc. E devo dire che se dovesse diventare una saga sono pronto a diventare fan numero uno (un terzo capitolo è già in lavorazione da Netflix). Scelta altrettanto interessante quella di farlo uscire unicamente su Netflix, al contrario del primo capitolo che aveva fatto successo al cinema prima della pandemia, ma ancora il gigante dello streaming non aveva comprato i diritti. Ha fatto un uscita speciale nei cinema statunitensi durante la settimana del Ringraziamento, ma penso sia un piccolo escamotage per far entrare il film in lizza per la stagione dei premi. Infatti è già nominato nella categoria Musical/Commedia per miglior film e miglior attore (Daniel Craig).
Non penso vincerà nulla, ma rimango un grandissimo fan delle investigazioni di Benoit Blanc, attendo con ansia il prossimo mistero!
Voto: 4/5