Occhiali Neri

Non è facile fare un film di Dario Argento, persino Dario Argento stesso non ne è più capace. Non ho iniziato il film con tante aspettative (anche vedendo il cast), ma ammetto che avevo un piccolo barlume di speranza verso quest’ultimo lavoro del grande Dario. La protagonista è Diana (Ilenia Pastorelli), una ragazza che lavora come prostituta. Si scopre all’inizio del film che a quanto pare c’è un serial killer che ammazza soltanto le prostitute. Una sera, Diana torna a casa in macchina e viene inseguita da un furgone che, tamponandola, le fa fare un incidente. Nell’incidente, va contro un altra macchina e uccide i genitori del piccolo Chin e lei risveglia cieca. Diana deve abituarsi questa nuova vita mentre il serial killer continua a cercarla.

Lo so, la trama sembra molto figa. Io l’ho visto senza sapere niente, e nel momento in cui lei diventa cieca le mie speranze sono salite alle stelle visto che era super inaspettato. Peccato che, dopo quell’evento, non succede più nulla. C’è un momento interessante in cui Diana deve effettivamente “imparare” a vivere da donna cieca, in particolare grazie all’aiuto di Rita (Asia Argento), una persona specializzata nell’aiutare i non vedenti, ma che dura veramente poco e sembra che lei in pochissimo tempo si abitua a questo stravolgimento radicale della sua vita.

Inoltre, come detto, è un film di Dario Argento, e, anche se non sai nulla del film, ti aspetto qualche caratteristica tipica del regista. Nei primi 10 minuti di film ero concentratissimo, convinto che Argento nascondeva da qualche parte l’identità del serial killer durante la scena del primo omicidio. Ma no, niente da fare. Le scene si susseguono, una dopo l’latra, per inerzia, senza nessun interesse a voler approfondire ciò che stiamo vedendo. La fotografia è in realtà molto bella, ci sono scene veramente interessanti, ma che sfocano di fronte al poco interesse che ti dà la storia.

In particolare, il personaggio del serial killer è pessimo. È vero che non bisogna per forza avere un movente o conoscere per forza l’assassino per renderlo interessante, ma in questo film non sappiamo niente di lui, è letteralmente una persona a caso. Si vede 2 volte (spoiler): una volta come cliente di Diana e una volta in cui si scopre che è il serial killer. Non sappiamo perché lo fa, o perché è particolarmente fissato con Diana, lui la cattura e basta, toh. Se ripenso agli altri classici di Argento c’è sempre un intrigo, un nodo da sciogliere, quel qualcosa che rende la storia più complessa di un semplice maniaco che gira per la città ad ammazzare la prima prostituta che passa. Per non parlare del modo in cui viene ucciso. Lui cattura Diana, ed assieme a lei anche il suo cane da guida! Che ovviamente è un cane addestrato per difenderla. Alla prima opportunità Diana gli dà l’ordine e il cane ammazza l’assassino, e tutti felici e contenti.

Non voglio divulgarmi troppo, anche perché più scrivo più faccio spoiler, ma non penso che qualcuno vedrà in ogni caso questo film. Un altro personaggio pessimo è Chin, il bambino orfano dopo l’incidente di Diana. Praticamente gira come un burattino da un posto all’altro senza nessun motivo, e non è soltanto colpa del piccolo attore, ma proprio del senso del personaggio. Inizialmente è arrabbiato con Diana per avergli ucciso i genitori, ma letteralmente 2 minuti dopo la perdona e va a vivere da lei. Sembra che nessuno avesse in chiaro quali personaggi usare per mandare avanti la storia.

Non vi racconto il finale perché è una vera chicca, chi avrà il coraggio di guardare questo film se lo godrà.

Una cosa molto positiva posso dirla, che è l’unica che ha tenuta alta la mia attenzione: la colonna sonora. Ho poi scoperto che a quanto pare giravano rumors dove dicevano che la colonna sonora di questo film avrebbero dovuto farla… i Daft Punk. Sono rimasto scioccato, per fortuna che si sono sciolti prima e si sono risparmiati sta figura. In ogni caso, quella fatta da Arnaud Rebotini è tanta roba, ve la lascio qui sotto come sempre:

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