Dopo tantissimi tentativi di portare il mondo dei videogiochi al cinema, Sony Pictures ci riprova con una delle saghe videoludiche più famose, giocabile su PlayStation. Uncharted, il gioco, può essere descritto come un moderno Indiana Jones, dove bisogna indagare misteri vecchi di centinaia di anni nei panni del ladro Nathan “Nate” Drake. Con lui, conosciamo anche tantissimi altri personaggi nel corso dei 4 giochi: il complice e mentore Victor “Sully” Sullivan, la cacciatrice Chloe Frazer e la reporter Elena Fisher. In passato, ero un grandissimo fan della saga, avendo giocato a tutti e 4 i titoli, ma ormai è passato un bel po’ di tempo e i ricordi sono abbastanza sfocati. Devo quindi ringraziare due Hatefan d’eccezione, Nicola e Arianna, che quando si parla di Uncharted sono due esperti, e che mi hanno aiutato con questa recensione. Ma basta parlare dei videogiochi, siamo qui per parlare del film.
Il film vede un Nathan Drake (Tom Holland) più giovane di quanto siamo abituati nella sua prima avventura con Sully (Mark Wahlberg). Dopo essere stato abbandonato dal fratello, Nathan conosce Victor Sullivan che gli propone un colpo leggendario: trovare l’oro nascosto dalla ciurma di Magellano durante la circumnavigazione del mondo. Ovviamente i due non sono gli unici sulle tracce dell’oro, anche l’eccentrico ricco Santiago Moncada (Antonio Banderas) vuole metterci le mani, pretendendolo come eredità di famiglia.
Tagliamo corto: il film è pessimo. Io veramente non capisco perché continuano a fare film basati su videogiochi quando non ce n’è nemmeno uno mediocre, fanno tutti schifo. Tralasciamo la scelta di Tom Holland che, tutto sommato, ci sta, non è malissimo come Drake, ma è una scelta basata sull’incasso sicuro di averlo nel film piuttosto che avere un attore veramente preso per la parte. Nel resto, non so cosa dire di positivo. Il film è un macello di cose, non c’è nessun mistero da svelare, gli indizi sono tutti già detti a casaccio e devono soltanto leggerli in ordine cronologico (visto che hanno già un libro con gli appunti di Magellano!) invece di leggerli a cazzo. Vorrei anche mandare un saluto ad Antonio Banderas che porello probabilmente ha problemi ad arrivare alla fine del mese per scegliere questa parte veramente insulsa. Penso sia il cattivo più inutile della storia del cinema: si vede per più o meno 15 minuti (su 2 ore) e SPOILER viene tradito e ucciso, e basta il cattivo diventa un’altra. Il film dà il massimo di sé nelle scene d’azione, che sono uguali a qualsiasi altro film d’azione mediocre recente, nulla di nuovo, tutto già visto. Lasciamo anche perdere la scena finale del film, che già si vede nel trailer, dove due barconi vengono presi con degli elicotteri e la gente si mena saltando da un barcone all’altro in volo. Ovviamente non è che mi aspetto un film realistico dove Drake prende un pugno e rimane in ospedale per una settimana, ma qui siamo veramente ad un livello dove guardi lo schermo e ti chiedi solamente “Ah ok vediamo fin dove arriva sta merda”, con zero interesse. Un problema abbastanza grande è anche l’assenza di dimensione dei personaggi. All’inizio Sully e Chloe vengono letteralmente presentati con una frase, e basta, non si sa niente di più sui personaggi.
Tutto questo senza fare nessun legame con il videogioco, perché, miei cari, è proprio questa la parte dolente. Uncharted – Il Film non ha niente a che fare con Uncharted – Il Videogioco. Pubblicizzato come prequel di tutti i giochi, quindi ancora prima di Uncharted 1, sei già confuso nei primi minuti, visto che è ambientato attorno al 2020, quando Uncharted 1 è uscito nel lontano 2007. Momento topico del film è l’incontro tra Nate e Sully che, indovinate un po’, noi già vediamo in Uncharted 3, ed è completamente diverso da quello che si vede nel film. Più che un prequel sembra un universo parallelo dove fanno le cose a caso. Il personaggio di Sully in sé è completamente sbagliato rispetto all’originale: nel film è quasi più coglione lui di Nate, quando invece è sempre stato il cervello delle loro avventure, e mentore di Drake. Un’altra parte fondamentale nei giochi è la presenza e la minaccia del villain, che qui è quasi un pagliaccio. Il cattivo di Banderas si fa sostituire da un’altra la cui minaccia è quella di chiamare scagnozzi e basta. Non c’è nessuna sfida, solo inseguimenti e botte finché il tutto finisce miseramente. Inoltre il film sembra una raccolta di scene già viste nei videogiochi, come quella di Uncharted 3 di Drake che cade dall’aereo in volo, uguale identica a come si vede nel film. Quindi a sto ragazzo è successo due volte nella vita di cadere da un aereo in volo senza paracadute? In due modi identici? Vabbè.
In generale, non capisco l’utilità di dire che il film è legato ai videogiochi quando i due non hanno nessun legame. Bastava dire che sarebbe stato un film nuovo, stand-alone, o una rivisitazione dei videogiochi, e basta, finiva lì, rimaneva un film brutto ma senza alcun legame con le storie raccontate nei videogiochi.
Una delusione dietro l’altra, ma la più grande arriva nei titoli di coda, quando scopro che la colonna sonora è stata fatta da Ramin Djawadi. Quest’uomo si sta facendo conoscere come un grandissimo compositore (c’è lui dietro a Game of Thrones e a Westworld!), ma questo penso sia il primo film in vita mia dove ho odiato profondamente la colonna sonora. Ovunque c’erano canzoni che stonavano con le scene, ma soprattutto, il videogioco ha una colonna sonora stupenda che viene usata letteralmente due volte e sbolognata nei titoli di coda. Veramente un imbarazzo.
Un altro tentativo è stato fatto, un altro fallimento si aggiunge alla lista. Vi prego, lasciate i videogiochi dove sono e non toccateli. Ora godetevi una delle colonne sonore più famose della storia dei videogiochi e non andate per nessun motivo a vedere Uncharted al cinema.
P.S. Siete fan di Uncharted e volete vedere qualcosa di veramente fanno bene? Allora godetevi questo cortometraggio fan made con Nathan Fillion nei panni di Drake. Ecco, è questo che c’era bisogno sul grande schermo.