King Richard

L’ennesimo film biografico di questo 2021 un po’ fiacco racconta la storia di Richard Williams e la sua determinazione per far diventare le sue due figlie, Venus e Serena, delle campionesse del tennis. Penso non ci sia nient’altro da dire. Il film in realtà è avvincente e a tratti pure interessante ma ha un grande problema: dura 2 ore e 25 minuti.

Infatti il film ripercorre l’adolescenza delle due ragazze ma, nonostante siano loro il fulcro del film, non sono le protagoniste, noi seguiamo solamente il padre e tutte le decisioni che ha dovuto prendere (con molta forza) per farle arrivare al livello che sono ora. La storia non ha un vero sviluppo, semplicemente succedono cose, una dopo l’altra, e così va avanti finché oh evviva sono campionesse, si finisce con un bel montaggio e la nuova canzone di Beyoncé. Nonostante io l’abbia visto solo qualche giorno fa, non mi ricordo lo svolgimento di questo film, ricordo unicamente un evento dietro l’altro, qualche discussione tra i personaggi derivate dall’evento, e via subito con qualcosa d’altro per tirare avanti il minutaggio. Così di continuo.

Ovviamente la storia rimane un minimo interessante: le ragazze che a mano a mano salgono le classifiche e la testardaggine del padre che, insistendo, le porta dove meritano di essere. Il punto è che tutto questo è interessante soltanto perché io, spettatore, so già che Venus e Serena diventeranno effettivamente campionesse del tennis, ed è bello vedere come questo è stato possibile grazie alle insistenze del padre. Ma trovo comunque un problema il fatto che lo spettatore guarda il film unicamente perché già sa come andrà a finire, e non è minimamente interessato agli eventi effettivi. Inoltre, la loro storia non è poi un granché, visto che gli è andato letteralmente tutto nel verso giusto. Non sembra esserci nessuna sfida in questo film, c’è sempre Richard in prima linea a difenderle e ad aprire la strada (a parte in un momento del film, ma vabbé poi cambia idea).

Will Smith immagino sia bravo? Non ve lo so dire con certezza perché per tutto il film fa questa faccia:

Nominato a qualche Golden Globe, tra cui miglior film drammatico, miglior attore protagonista e miglior attrice non protagonista (la madre), uno dei tantissimi film biografici di quest’anno, che si perdono come aghi in un pagliaio tra tutti quelli che guardi e nel giro di qualche settimana hai già dimenticato. Un lato positivo c’è: la nuova canzone di Beyoncé, anche questa nominata ai Golden Globe come miglior canzone, che una volta ascoltata non ti si toglie dalla testa.

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