The Revenant

Il nuovo lungometraggio di Alejandro Gonzalez Iñàrritu è ambientato nel 18o secolo, nelle terre che creano l’America, e racconta la storia vera di Hugh Glass, un cacciatore di pelli. Glass, interpretato da Leonardo DiCaprio, ha un passato molto triste : era sposato con un’indigena del posto, con cui ha avuto un figlio, Hawke, ma un esercito ha attaccato il loro villaggio per impossessarsi del territorio e lo ha completamente distrutto, uccidendo molti abitanti tra cui la moglie di Glass. Così l’uomo si unisce a una campagnia inglese, formata da cercatori di pelli, con il figlio Hawke. Mentre cercano animali da cacciare, vengono attaccati da un gruppo di indiani che uccidono più della metà del gruppo. Glass è l’unico che conosce la strada da percorrere per tornare al campo ma, sulla via, viene attaccato da un orso, ed è in grave pericolo di morte. I suoi compagni si rendono conto che non c’è più niente da fare per lui e quindi decidono di lasciarlo sulle montagne, con il figlio e due soldati che hanno il compito di seppellirlo. Uno dei due soldati però, Fitzgerald, è un uomo senza scrupoli: dopo avere ucciso Hawke, decide di abbandonare Glass e di fuggire. Glass rimane così solo, in fin di vita : la trama del film narra la sua disperata lotta per la sopravvivenza e la sua ricerca di la vendetta.

La più grande particolarità di questo film è il modo in cui è stato girato : soprattutto all’inizio, quando il gruppo viene attaccato dagli indigeni, vengono presentate poche lunghissime scene, che sembrano (e magari lo sono, conoscendo la passione di Iñàrritu per i piani sequenza) girate in un unico ciak. Soprattutto la scena della battaglia, grazie alla perfezione delle riprese e alla bravura degli attori, è incredibile : sembra di essere veramente presenti. A rendere queste scene ancora più magiche è la bellissima colonna sonora.

Di sicuro bisogna anche fare i complimenti ai costumisti e ai truccatori : le ferite che ha Glass dopo essere stato attaccato dall’orso sono molto realistiche.

Questo film ha ricevuto molte critiche positive sulla regia e sugli attori, specialmente per DiCaprio. A proposito della regia sono d’accordo, come ho detto prima. Per quanto riguarda DiCaprio invece, trovo che in altri film abbia dato una migliore performance. Nonostante tutte le azioni estreme che ha dovuto svolgere (essere nudo nella neve, mangiare carne nonostante sia vegetariano,…) ho trovato che il suo personaggio fosse abbastanza monotono. Molto spesso l’attore sputa, urla di dolore a causa delle numerose ferite ma ha pochissime battute, un peccato per un attore della sua altezza. Nonostante DiCaprio abbia dato il massimo per questa parte (e lo si vede), penso che questa non sia la sua interpretazione migliore. Ho trovato molto bravo invece l’attore che interpreta Fitzgerald, Tom Hardy. È molto espressivo, interpreta una parte completamente diversa da Glass, e secondo me rappresenta in pieno il personaggio: un uomo egoista e senza cuore.

La cosa che mi è piaciuta di meno probabilmente è la “non-verità”, l’assenza di realismo della storia. Come detto in precedenza, questo film è tratto da una storia vera (narrata nell’omonimo libro di Michael Punke), ma guardandolo non lo si direbbe mai. Senza dubbio esistono molte storie vere incredibili, ma questa sembra arrivare all’impossibile. Glass, dopo essere stato attaccato da un orso, è stremato e in fin di vita, ma, appena vede il figlio morire, si alza come se non gli fosse accaduto niente (oltretutto con una caviglia rotta). Forse delle indicazioni temporali avrebbero dato più credibilità alla storia: quanto tempo ci mette Glass a guarire ? Quanto impiega il resto del gruppo a tornare al campo ?

Ed è questo che alla fine del film mi è rimasto impresso in testa : è tutto formalmente perfetto ma la storia non è credibile.

Un’altra cosa che mi ha deluso è una battuta pronunciata da Fitzgerald alla fine del film : “la tua vendetta non ti ridarà tuo figlio”. Una frase molto toccante, ma che a mio parere ha smontato tutto il senso del film. Glass è rimasto in vita per uccidere Fitzgerlad e avere giustizia per la  morte di suo figlio e come frase finale gli viene detto che è stato tutto inutile. Questo lascia l’amaro in bocca e lo spettatore pensa : allora cosa ho guardato fino adesso ?

Questo film mi è piaciuto e consiglio di vederlo al cinema. L’ho riguardato in lingua originale e, probabilmente per la lunghezza (il film dura 2 ore e 30) o perché era la seconda volta che lo guardavo, il tempo passa molto lentamente, cosa che invece al cinema la prima volta non succede.

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