Dura 12 anni, sia la produzione che la storia di Mason, il protagonista del film Boyhood.
La storia inizia quando il ragazzo ha 8 anni e finisce quando ne ha 20, raccontando il rapporto con i genitori divorziati, i traslochi, le nuove scuole, i matrimoni falliti della madre, il rapporto con la sorella Samantha, la nuova relazione del padre, seguendo anche l’evoluzione degli oggetti di uso quotidiano e i cambiamenti sociali e politici degli anni.
La trama del film è molto coinvolgente: ogni problema di Mason, che in generale ogni ragazzo può avere, viene rappresentato in maniera diretta, esattamente come si presenterebbe nella vita reale, ed è proprio questo secondo me il punto forte del film.
Altrettanto incredibile è vedere gli attori crescere, cambiare e invecchiare, senza nessun utilizzo di computer o trucco cinematografico, bensì solo aspettando. Oltre al cambiamento fisico è evidente anche quello mentale, per esempio l’approccio che ha Mason nei confronti dei social network, oppure i consigli del padre riguardo a chi votare (ma soprattutto quelli riguardo a chi non votare!). Nessun film potrà rendere in maniera tanto realistica la sensazione di seguire la crescita di un personaggio mai uguale a se stesso.
Il viaggio che Linklater regala allo spettatore permette di rivivere le emozioni realmente vissute nei momenti evocati nel film: l’11 settembre, l’arrivo di Barack Obama alla presidenza, o più semplicemente l’uscita del nuovo libro di Harry Potter e i lunghissimi discorsi su Guerre Stellari. Questo film, oltre a trasmettere emozioni, fa ricordare momenti belli e brutti, e grazie a questo lo spettatore si sente ancora più coinvolto nella storia.
Tutti questi elementi, che sembrano insignificanti, rendono il film ciò che è, e colpiscono molto, perché nessun altro film ha queste particolari caratteristiche incredibili e che lo rendono davvero un bel film, diverso dal solito.
Le parti che sono state interpretate e presentate meglio sono quelle dei genitori, recitati da Patricia Arquette e Ethan Hawke. Lei è una madre che fa di tutto per tenere al sicuro i proprio figli da un secondo marito violento, ma nonostante i suoi sforzi i figli non capiscono subito ciò che fa e perché, pensano solo ai loro interessi. È solo una volta cresciuti che capiranno il vero sforzo fatto dalla madre. Lui è un padre molto particolare e aperto, insegna ai figli delle lezioni importanti per la loro vita da adulti. In lui si vedrà un grande cambiamento dopo aver conosciuto una nuova persona.
L’unico difetto di questo film è la durata: nonostante il film sia molto appassionante, la lunghezza si è fatta sentire, e purtroppo alcune parti risultavano a tratti pesanti.
Tutto sommato però Boyhood è un film che racconta e insegna molto, e in fondo 3 ore non sono troppe per vedere una persona crescere.