My Neighbor Adolf

20 anni dopo la seconda guerra mondiale, il signor Polsky, un ebreo sopravvissuto, si trasferisce nel Sud America per cercare di dimenticare tutto quello che gli è successo. Da solo, senza nessun famigliare rimasto in vita, passa le giornate a giocare a scacchi e a prendersi cura delle sue rose nere. Un giorno, arriva un nuovo misterioso vicino a sconvolgere la sua quotidianità. Un via vai continuo di gente molto strana lo insospettisce e si costruisce una teoria: e se il vicino fosse Adolf Hitler? Polsky farà di tutto pur di convincere l’ambasciata israeliana di avere il dittatore come vicino, persino diventargli amico.

Non è facile riuscire a trattare un argomento del genere in modo leggero, ce l’ha fatta qualche anno fa Taika Waititi con Jojo Rabbit, ma qui si passa ad un livello molto più personale. Se nel primo noi eravamo “dalla parte” del nazionalsocialismo attraverso gli occhi di un bambino, qui vediamo lo shock di un ebreo che si trova davanti il suo incubo peggiore. Tutto questo in chiave comica.

Inizialmente, vediamo Polsky studiare per filo e per segno ogni caratteristica di Hitler pur di trovare una minima prova che accerti la sua teoria. Tutta la tristezza e la malinconia che lo racchiudevano nella sua casa mezza distrutta, spariscono per dare spazio a speranza e ricerca di giustizia. Non è facile convincere il pubblico che un sopravvissuto all’olocausto cambi così radicalmente modo di vivere, ma con la costruzione di questo personaggio ci riesce in modo perfetto.

Spoiler del finale – Alla fine, il vicino non è Hitler. Si scopre che fa parte della lunga schiera di imitatori di Hitler. Da nemici quindi diventano complici. Nel senso che entrambi hanno avuto la vita rovinata da uno specifico evento, e soprattutto, da una specifica persona. Il vicino spiegherà poi che è stato costretto a cambiare completamente il modo di atteggiarsi, mangiare e bere, cambiare completamente tutta la sua vita.

Una piccola sorpresa inaspettata, resa ancora migliore dalla presentazione di Udo Kier sulla Piazza mezzo ubriaco.

Voto: 3.5/5

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