Un cast stellare (solo sullo schermo) ad aprire la 75esima edizione del Festival di Locarno nel nuovo film di David Leitch, già passato in Piazza Grande con Atomic Blonde. Dopo la premiazione “letta” di Aaron Taylor-Johnson sul palco della Piazza, veniamo catapultati subito nel blockbuster di questa edizione del Festival. A parte il premiato vediamo anche Brad Pitt, Joey King, Bryan Tyree Henry, Hiroyuki Sanada, Michael Shannon, Logan Lerman, Zazie Beetz e un sacco di altri attori in piccoli camei.
La trama vuole essere inutilmente complessa ma in realtà è semplice: Brad Pitt deve rubare una valigetta su un treno giapponese ad alta velocità. Si scopre però che questa valigetta è il bersaglio di molti altri sicari. Si faranno a botte uno a uno tra inganni e colpi di scena pur di uscirne vincitori.
Non c’è tantissimo da dire su Bullet Train. Leitch con Atomic Blonde ci dava almeno un film d’azione girato con i fiocchi, in particolare un piano sequenza indimenticabile, qui invece non abbiamo niente che spicca. Delle scritte che appaiono per dire il nome di un personaggio e dei flashback improvvisi per dirne la backstory non fanno un film originale, intendiamoci. Persino l’unico personaggio che sembra vagamente interessante (Brad Pitt, soprannominato Ladybug) passa in realtà come bidimensionale, di cui sappiamo solo che 1) è sfortunato 2) va in terapia, battuta ricorrente nel corso del film, e basta tutto qui.
In realtà nulla di nuovo per quello che il film è: un blockbuster. La sola particolarità che potrebbe rendere il film unico è la sua ambientazione: il treno Shinkansen. Trovo peccato però che non viene sfruttata per nulla. Se fosse ambientato in un palazzo o in una città, sarebbe stata la stessa cosa. Se pensiamo ad altri film con la stessa ambientazione come Snowpiercer o Train to Busan, il treno è parte portante della storia, quasi più importante dei personaggi stessi. In Bullet Train il treno è solo un insieme di stanze che a mano a mano vengono usate o ignorate, niente di più.
In particolare sorvolo sull’esagerazione di certe scene, perché non capisco mai la necessità che hanno sti film di esagerare delle scene per nessun motivo. Ad un certo punto abbiamo Brad Pitt e Aaron Taylor-Johnson appesi fuori dal treno con una cintura di sicurezza. Ripeto che il treno è uno Shinkansen che va in media a 300 km/h. Quindi o le cinture di sicurezza sono quelle degli F-18, oppure si può fare anche meno. Soprattutto perché un treno pieno di sicari uno contro l’altro intrattiene già abbastanza, non c’è nessun bisogno di aggiungere scene come questa per… Boh, non so perché.
In fin dei conti fa passare due ore abbastanza in fretta, si può dire che il test delle sedie della Piazza l’ha passato, ma non è un film che riguarderei volentieri, una volta basta e avanza. L’avrei visto molto più adatto al weekend della Piazza Grande piuttosto che come film d’apertura. Ma d’altronde capisco che ogni tanto ci sta fare “le cose in grande”.
Voto: 2.5/5
Oddio! Lo avevo scambiato per Nicholas Cage 😆 sto caldo fa danni 😂
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