Don’t look up

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Due astronomi fanno una scoperta scioccante: una cometa grande come l’Everest si schianterà sulla Terra tra 6 mesi e 14 giorni. Se non si trova un modo per deviarla, la Terra verrà distrutta e la razza umana sarà estinta definitivamente. Il tempo scorre e, tra interviste in televisione e incontri con la Presidente degli Stati Uniti, cercano di far capire al mondo la gravità della situazione e l’importanza di trovare una soluzione il più presto possibile.

Già si sa che Adam McKay è un grande (La Grande Scommessa e Vice), ma con Don’t look up arriva ad un altro livello. Prima di iniziare vi devo dire che questo film è stato scritto nel 2019, quindi prima dell’arrivo del Covid, prima delle quarantene e prima dell’ondata di ignoranza mondiale tra teorie complottiste e negazione della realtà. Di per sé é già difficile scrivere un film la cui storia si rivelerà poi una profezia, ma McKay è riuscito a farlo in tempo di record. Don’t look up è l’immagine esatta di quello che stiamo vivendo ora, senza se e senza ma.

È impossibile parlare linearmente di questo film, è veramente carico di significati, critiche e frecciatine sulla società attuale che si perderebbero ore solo per parlare di 10 minuti di film. Provo a soffermarmi quindi su alcuni punti che più mi hanno colpito.

I due astronomi (DiCaprio e la Lawrence) vengono invitati al talk show più importante del paese per parlare della loro scoperta, ma non possono dire che questa indica anche l’estinzione dell’umanità. Loro cercano, nel modo più semplice e delicato possibile di spiegare cosa hanno scoperto, ma i due presentatori continuano a scherzarci sopra dicendo che “bisogna fare così, non si possono dare brutte notizie”. Ed è proprio qui che noi viviamo. Se c’è una cosa brutta con una chiara certezza che succederà, cosa ci viene detto? “È tutto sotto controllo, fate quello che diciamo noi”. Il resto sono solo dettagli, l’importante è che non ci siano cattive notizie e che tutto sia sotto controllo. Ovviamente, alla fine dell’intervista la Lawrence sbotta, urlando e piangendo, dicendo che stanno effettivamente per morire tutti ed è inutile metterla sul ridere. Il risultato di ciò è essere derisa per la scenata e diventare un meme. Eh si, ci sono pure dei meme sulla Lawrence che piange.

Nonostante l’esagerazione del tutto (come la scena che vi ho appena raccontato), tutto è reale. Un intervista così oggi avrebbe la stessa esatta reazione del pubblico su internet. Ed è proprio qui che il film incastra lo spettatore: ci rendiamo conto della follia di ogni scena, ma al tempo stesso sappiamo che oggi è la realtà! Te ridi al tempo stesso della scena e della realtà, perché sai esattamente che quell’azione ottiene la stessa reazione fuori dal film. Questa è la genialità di McKay.

Molto importante è anche Madame President Meryl Streep, che interpreta praticamente Trump al femminile. Sin dall’inizio ignora i due astronomi, fino a quando ci sono le votazioni del midterm e quindi li richiama solo per fare bella figura (non ditemi che non è reale!). C’è poi Mark Rylance nei panni di un moderno Steve Jobs che ha finanziato la campagna elettorale della Meryl, e che quindi ha più potere lui che la presidente in persona. Insomma, ci troviamo veramente in una caricatura della realtà. Non voglio scendere troppo nei dettagli sullo sviluppo della trama perché ogni cosa che succede è veramente geniale!

Così come ogni persona ignora gli avvisi dei due astronomi, anche il film lo fa molto spesso, con un montaggio veloce (tipico McKay) e inserendo in continuazione nuovi discorsi inutili che prendono più importanza della cometa in avvicinamento: le due pop star che si mollano, il nuovo telefono che sta per uscire, e chi più ne ha più ne metta. Il film è rapido nel montaggio così come tutti i discorsi inutili che si accavallano uno sopra l’altro senza lasciare praticamente più spazio per parlare della catastrofe. Insomma, la chiave è proprio quella di ignorare i problemi: sembra familiare?

Il film non è solo interessante per tutte le critiche sociali in chiave comica, ma è ancora più importante nella situazione specifica che stiamo vivendo adesso. Il covid è la nostra cometa in avvicinamento, noi siamo quelli che la ignorano per fare quello che vogliamo quando vogliamo, rischiando inutilmente di morire. E, ripeto ancora una volta, questo film è stato scritto un anno prima della pandemia, ed è impressionante come tutto combacia. McKay ci ha pure aggiunto i negazionisti che dicono che la cometa non esiste, più chiaro di così!

Mi sento di dire una sola critica, che è più che altro un dispiacere. Il film mette in centro solamente gli Stati Uniti e la loro Presidente, mettendo da parte gli altri paesi e nominandoli solo qualche volta. Lo trovo un pò un peccato, sarebbe stato molto interessante anche vedere la dinamica delle diverse potenze in un caso di crisi globale estrema (così come l’abbiamo vissuta). Però il film ci regala più scene di Meryl Streep presidente, quindi va bene lo stesso.

Avrei probabilmente altre mille cose da dire su questo film, ma vi lascio con una canzone presente nel film (che farà parte della Hateful Playlist) di Ariana Grande, perché si, c’è pure lei nel film. Leggete bene le parole e pensate a cosa stiamo vivendo adesso. E per favore correte al cinema (oppure, dal 24 dicembre su Netflix) perché questo è di sicuro il film più importante dell’anno.

3 risposte a “Don’t look up”

  1. Avatar Jelena
    Jelena

    Grazie Ariele per questo interessante commento critico! Non vedo l’ora di andare al cinema a vederlo.

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    1. Avatar Ariele Sgheiza
      Ariele Sgheiza

      Grazie a te per averlo letto! Vale veramente la pena vederlo al cinema non te ne pentirai 🙂

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  2. Avatar LaRosadiAndromeda
    LaRosadiAndromeda

    Molto realistico. Soprattutto nel mostrare la freddezza disumana di tante persone che adesso si reputano normali cosí….

    Piace a 1 persona

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